Le informazioni relative a dati personali e aziendali devono essere protette da tutte le minacce e le vulnerabilità, siano esse interne o esterne, intenzionali o accidentali, assicurandone riservatezza, integrità e disponibilità. Per questo motivo, difendere la sicurezza aziendale deve diventare una priorità.
Negli ultimi dieci anni, con un’accelerazione esponenziale, abbiamo assistito a una rivoluzione tecnologica dovuta all’utilizzo sempre più incalzante dei canali digitali per comunicare con clienti e fornitori e per conservare le informazioni e i dati aziendali.
La sfida principale rimane ed è più che mai attuale: la maggioranza delle aziende ha un addetto alla sicurezza delle informazioni, meno che mai di una risorsa dedicata solamente alla cyber security. La figura del responsabile della sicurezza informatica diventa basilare per garantire l’integrità delle informazioni personali di tutte le figure professionali che interagiscono con la propria azienda.
La sicurezza informatica per i dati provenienti da Internet
La sicurezza informatica, o anche cyber security, riguarda la protezione dei dati che provengono da internet. I professionisti dedicati si occupano in questo caso di assicurare che la rete aziendale, i server e i sistemi digitali utilizzati siano a prova di incursione da parte di hacker e altri criminali del web.
Cyber security è anche l’insieme degli strumenti, della politica aziendale, dell’approccio al risk management, delle linee guida, della formazione ai dipendenti, delle tecnologie che possono essere utilizzate per proteggere l’ambiente digitale, ma anche tutti gli strumenti che vengono utilizzati dai dipendenti durante la loro normale giornata lavorativa: cellullari, email, accesso ai social.
La cyber security si trova di fronte ad una minaccia persistente dovuta ai continui tentativi di penetrare la sicurezza aziendale da parte di malware, phishing, sociale engineering e altre tipologie di attacchi informatici.
Quali sono le conseguenze di un data breach?
Divulgazione non autorizzata, perdita di dati e informazioni, accesso ai dati personali trasmessi/conservati/trattati, distruzione, modifica dei dati: le conseguenze sono chiusura delle aziende e danno reputazionale. Il costo globale delle violazioni è quasi raddoppiato dal 2019 al 2022:
- 3,86 milioni di dollari per violazioni di sicurezza;
- 4,27 milioni di dollari per violazioni dolose;
- 4,44 milioni di dollari per richieste di riscatto.
Nel 2021 ogni 11 secondi è stato lanciato un attacco: il 36% delle vittime paga il riscatto e il 17% dei ricattati una volta pagato il riscatto non recupera i suoi dati.
Il GDPR individua all’art. 5 i principi applicabili al trattamento dei dati e obbliga il titolare del trattamento dei dati personali a mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire, ed essere in grado di dimostrare (onere della prova), che il trattamento sia effettuato in conformità al regolamento all’Art. 24.
La maggior parte degli attacchi informatici, in Italia così come un po’ nel resto del mondo, proviene da malware, da tentativi di phishing, social engineering. Il problema di fondo è duplice: le statistiche dimostrano come di anno in anno, i malcapitati di queste minacce informatiche sono in crescita; dall’altro, gli attacchi di successo vengono realizzati a costi sempre minori.
In tutto questo, anche in ambito aziendale, i danni sulla produttività non mancano di certo. E tra truffe, furti di denaro, estorsioni, violazione di dati sensibili, il conto negli ultimi anni è stato più salato delle aspettative.
Non c’è il minimo dubbio sul fatto che l’entrata in vigore del GDPR abbia inciso in materia di investimenti nella sicurezza informatica aziendale.
Tocca ai vertici aziendali valutare quali sono i rischi che possono verificarsi in materia di privacy di dati e informazioni e quali sono le contromisure adeguate da prendere tenendo conto che la gestione della cyber security varia in base alle esigenze e alla struttura di ogni azienda.
Minimizzare le probabilità di perdita di dati, a seguito di un attacco informatico, diventa perciò possibile solo con l’implementazione di un sistema di prevenzione attraverso la formazione dei lavoratori.
Competenze interne: arma vincente su cui investire tempo e risorse
Chi lavora nel ramo della sicurezza informatica aziendale sa benissimo che ci sono diverse tematiche fra loro connesse: la gestione del rischio, l’organizzazione dei sistemi informatici, l’attenzione alla sicurezza dei software e i penetration test sono alcune delle aree trasversali su cui c’è molto da lavorare.
La rete Internet rappresenta il principale veicolo per attaccare le aziende e tutti i dipendenti risultano esposti al rischio di cyber attacchi. Investire nella sicurezza informatica aziendale è più che mai necessario, principalmente per una questione di produttività e di salvaguardia dei dati.
Inoltre, ricordate che investire nella formazione 4.0 ha un duplice vantaggio: dare valore aggiunto alle soft skills dei propri dipendenti andando a creare consapevolezza e una forma mentis che sappia affrontare un attacco informatico. L’altro vantaggio è avere un credito d’imposta dal 40% al 70% scaturito proprio dal bonus formazione anche per l’anno 2023.